Via Garibaldi, Venezia

Via Garibaldi, Venezia

Progetto: Risanamento e ripavimentazione di Via Garibaldi (ex via Eugenia)
Realizzato
Luogo: Sestriere di Castello, Venezia
Materiali: trachite, pietra d'istria
Committente: Comune di Venezia
Anno: 1993-1996

La proposta vuole recuperare il significato dell’intervento ottocentesco riqualificando il tracciato del progetto originale di Gianantonio Selva per la via Eugenia. Il progetto nasce da considerazione che si discostano da precedenti proposte per l’area di Castello, che prevedono la riapertura del rio di S.Anna, proposta oggi poco comprensibile rispetto alla struttura fisica, commerciale e sociale di via Garibaldi.
La riapertura si discosta dalla concezione stessa delle origini di Venezia avvenuta chiudendo o aprendo rii lì dove si rendeva necessario. Lo stesso Rio di S. Anna è stato scavato su un precedente promontorio semi-sommerso quale “rio di urbanizzazione” del territorio di pertinenza dell’Arsenale.
Il progetto vuole recuperare il valore ed il senso della proposta ottocentesca di rifunzionalizzazione del tracciato definito dall’interramento del Rio di S. Anna come spina dorsale di un sistema di infrastrutture per l’area di Castello est. Il grande boulevard di collegamento tra l’area della platea marciana (foro politico, culturale) e i giardini (foro turistico, ricreativo) si contrapponeva all’idea, nell’immagine e nel senso, del prolungamento della Riva degli Schiavoni con la costruzione della Riva dei Sette Martiri (1937).
Si privilegia, nel disegno Selviano, il grande asse, lungo 380 m, di distribuzione a pettine tra il sistema dell’Arsenale e quello degli squeri sul bacino nella bipolarità S.Marco/Giardini.
La pavimentazione viene realizzata avvalendosi dell’uso di materiali ripresi dalla tradizione costruttiva veneziana: pietra d’Istria per le fasce laterali e per la delimitazione della balaustra ottocentesca, demolita per la costruzione della riva dei Sette Martiri, masegni e salizzoni di trachite grigia ordinati a disegno che richiama l’uso dei materiali e le tecniche di fine ottocento.