Studio Valle | News : Le Piazze di Palmanova 1985-12-14 10:26:16

Le Piazze di Palmanova

Concorso della Biennale di Venezia: Le piazze di Palmanova
1985
Marek Piotrowski, Carlo Quintelli, Maurizio Sabini, Patrizia Valle
 
Un sistema di piani virtuali si sovrappone al disegno della città senza alternarne la condizione fisica e geometrica attuale. La proiezione delle mai costruite piazze di sestiere è a supporto dei nuovi servizi di rango extra-urbano; sui bastioni si insedia la residenza, percorsi in quota fungono da raccordo diretto verso le realtà extra murarie del territorio friulano. (Carlo Quintelli)
Una volta stabilita la “neutralità” del costruito della città esistente, da assumere come motivo ordinatore del progetto, porsi il problema di completare architettonicamente il disegno della piazza centrale, ha come unica possibilità la definizione di una nuova quinta edilizia che non tocca l’esistente, ma lo filtra. L’interesse dell’architetto si sposta ancora una volta sullo spazio vuoto, generato dalla nuova sequenza di portici. (Patrizia Valle)
Pensare una “rocca” in Piazza Grande può significare non rifare un fortino che li esisteva bensì completare l’idea militare della città che li immagina la loggia del Comando, ma può anche significare la memoria della città ideale del Rinascimento. Nel caso specifico di Palmanova, è parso importante conservare il “tipo” della rocca o del castello friulani e l’”archetipo” del castellero: il primo, in quanto fatto urbano fondamentale degli insediamenti storici della regione; il secondo, in quanto modello insediativo della regione friulana di epoca pre-romana. Tuttavia, la regione più forte di questa immagine di architettura è quella di voler “completare” il disegno razionale di Palmanova nel suo centro, laddove questo ha sempre presentato una caduta del suo inesorabile ordine geometrico: la volontà di rappresentare il “nocciolo duro” di una città, il cuore simbolico di una regione. (Maurizio Sabini)